Benjamin Zephaniah, il “professore poeta” di Peaky Blinders è morto a 65 anni

L'attore, musicista e scrittore, tra le figure più influenti della letteratura britannica contemporanea, è scomparso in seguito a un tumore al cervello diagnosticato solo due mesi prima del decesso

Su un palco, da solo, con il ritmo delle sue parole a ipnotizzare il pubblico. È così che forse vorrebbe essere ricordato Benjamin Zephaniah. Attraverso le parole con cui descriveva la sua poesia, quella che “passa attraverso i suoi dreadlock, si trattiene nella testa e lo insegue fino ai pedali della sua bicicletta”, ovunque vada. Quella poesia che, con tutto il rispetto per Shakespeare, diceva, si ostinava a fare così come piaceva a lui, senza nascondere l’identità e l’origine della sua lingua e della sua cultura: “It gets into me dreadlocks/It lingers around me head/Dis poetry goes wid me as I pedal me bike/I’ve tried Shakespeare, respect due dere/But did is de stuff I like”.

Giamaicano e rastafariano, uno dei massimi esponenti della dub poetry (un genere di reggae “parlato”) e tra le figure più influenti della letteratura britannica contemporanea, Zephaniah si è spento il 7 dicembre 2023 a 65 anni per un tumore al cervello diagnosticato due mesi prima della morte.

Lascia dietro sé “un’eredità gioiosa”, afferma la famiglia nel post Instagram a lui dedicato, “fatta di poesie, musica, televisione e radio”. Dal 1980 aveva pubblicato sedici raccolte di poesie, nove romanzi, di cui tre per bambini, e sei album. E benché già nel 2003 avesse ricevuto dalla regina Elisabetta il massimo riconoscimento Obe (dell’Ordine dell’impero britannico) – poi rifiutato per motivi politici, contro la storia di colonizzazione della corona inglese in Giamaica – è soprattutto per Peaky Blinders che è entrato nella memoria degli spettatori di tutto il mondo.

Jeremiah Jesus, la guida dei Peaky Blinders

Mai stato soltanto un “token”, cioè una casella da spuntare in un’ipotetica pagella dell’inclusività, Benjamin Zephaniah si è ritagliato sempre più spazio nel corso di tutte le sei stagioni di Peaky Blinders. Il suo Jeremiah “Jimmy” Jesus, il predicatore complice della banda di criminali di Birmingham è stato una figura chiave in diversi momenti, soprattutto nel gran finale.

Le sue apparizioni sono rare, distribuite nel corso della serie, ma sempre essenziali. Dal matrimonio fra Thomas e Grace al funerale di Polly Gray (scritto e inserito nella serie dopo la scomparsa della grande attrice Helen McCrory, morta nel 2021 per un tumore). E il personaggio, come affermato da Zephaniah stesso, era ispirato a un vero Jimmy Jesus vissuto negli anni Venti e vecchio commilitone dei veri Peaky Blinders nelle trincee della prima guerra mondiale.

Zephaniah con la sua storia, con il suo nome e la sua aura di professore-poeta è riuscito a dargli uno spessore inaspettato, rendendolo uno dei personaggi più riconoscibili, misteriosi e affascinanti della serie di Steven Knight che, anche se ormai conclusa da più di un anno, piange ancora una volta un’altra sua grande componente.

 

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