Il primo discorso ufficiale di re Carlo III? Parla anche di Netflix

Il monarca ha riportato l'attenzione sul Media Bill, la proposta di legge sulla regolamentazione delle piattaforme secondo le regole della televisione tradizionale, presentata dal governo di Rishi Sunak

Come dichiarato dal re Carlo III nel suo primo discorso reale, il governo del Regno Unito ha intenzione di regolamentare lo streaming come se si trattasse della televisione tradizionale. Il primo ministro Rishi Sunak presenterà infatti al parlamento di Londra il tanto discusso Media Bill.

Il discorso, redatto dal governo ma letto dal monarca martedì 7 novembre, delinea le varie leggi che il governo intende perseguire nella nuova sessione parlamentare. Il Media Bill, tra queste, obbligherebbe i servizi di streaming, da Netflix e Amazon Prime a Disney+, a seguire il codice di condotta stabilito dall’ente regolatore dei media Ofcom, le cui regole sono state applicate alle emittenti nazionali per decenni, con multe fino a 250 mila sterline o restrizioni nel Regno Unito, in caso di infrazione.

Il governo conservatore del Regno Unito aveva delineato alcuni di questi piani in un documento presentato dall’allora primo ministro Boris Johnson nel 2022. I dettagli delle norme del Media Bill sono stati poi cambiati nel tempo. Il disegno di legge è stato concepito per “proteggere meglio i bambini applicando standard simili a quelli della tv ai giganti dello streaming”, ha dichiarato il governo. “Il disegno di legge garantirà il rispetto degli standard nei servizi di video-on-demand attraverso un nuovo codice proporzionato che sarà redatto e applicato dall’Ofcom”.

Gli operatori di streaming hanno sostenuto che la regolamentazione influirebbe sulle decisioni di commissionamento e sull’offerta di contenuti disponibili per i consumatori. Netflix, ad esempio, ha avvertito in un documento presentato all’inizio di quest’anno che potrebbe decidere di rimuovere preventivamente film e serie tv dal suo servizio nel Regno Unito per evitare di contravvenire alla normativa.

L’opposizione delle piattaforme e le dichiarazioni delle emittenti

Le emittenti tradizionali hanno affermato che la legge sui media garantirà condizioni di parità e la visibilità dei loro contenuti. L’amministratore delegato di Itv Carolyn McCall ha dichiarato: “Siamo molto soddisfatti dell’inclusione del Media bill nel discorso del re. Si tratta di un passo fondamentale per garantire che le emittenti pubbliche possano continuare a investire nei brillanti contenuti britannici che il pubblico ama, perché i nostri programmi saranno disponibili e facilmente reperibili su tutte le principali piattaforme e dispositivi televisivi”.

Stephen van Rooyen, amministratore delegato di Sky Uk e Irlanda, ha aggiunto: “Accogliamo con favore i piani del governo di introdurre il Media Bill nel discorso del re. È importante che le eventuali norme continuino a consentire alle emittenti di servizio pubblico e alle emittenti commerciali come Sky di concludere i giusti accordi per garantire che gli spettatori di tutto il paese continuino a beneficiare del meglio dei contenuti britannici. È imperativo che questo disegno di legge venga presentato rapidamente, poiché queste misure sono state oggetto di un’ampia consultazione”.

Caroline Dinenage, presidente della commissione cultura, media e sport della Camera dei comuni, ha dichiarato: “Il Media Bill sarà fondamentale per garantire che le nostre emittenti di servizio pubblico possano continuare a prosperare in un panorama mediatico in continua evoluzione e per consentire agli ascoltatori di accedere alla radio in diretta sugli smart speaker”.

Il discorso del re ha anche menzionato i piani per abolire una parte della regolamentazione della stampa. Il Guardian ha riportato la notizia che si intende revocare una legge che rende i giornali responsabili delle spese legali di entrambe le parti nei casi di diffamazione, indipendentemente dal risultato.

Traduzione di Pietro Cecioni