Tali e Quali, l’usato sicuro low budget di Carlo Conti

Senza vip il format perde forza, interesse e inciampa sulla ridondanza, con il conduttore che proprio non riesce mai a dire di no a mamma Rai. Anche quando sarebbe ampiamente giustificato

Quasi 40 anni fa Carlo Conti faceva il suo esordio in Rai, dove conduce ininterrottamente dal lontano 1991. Orgoglioso aziendalista, Conti è stato ed è ancora oggi uno dei volti più riconoscibili dell’azienda, per tre anni mattatore al Festival di Sanremo, a lungo padre di Miss Italia, reuccio del preserale grazie all’Eredità, principe dei nostalgici con I Migliori Anni, punto fermo dei Music Awards, presto archiviato protagonista di una resuscitata Corrida, capitano del disastroso The Band, naufragato su Rai3 con il ritorno presto congelato di Ieri e Oggi, ideatore del rimosso Si Può Fare e ovviamente autore e conduttore dell’inaffondabile Tale e Quale Show, che da 13 edizioni oscilla tra il 18.9% e il 26.2% medio di share.

E quando mamma Rai chiama, perché bisognosa di prodotti low budget per tappare palinsesti che in caso contrario farebbero acqua da tutte le parti, Carlo Conti risponde sempre presente.

L’aziendalista Carlo Conti

Avvenne ai tempi di Top Dieci, con l’inutile versione matrimoniale di Affari Tuoi, con il più recente Rischiatutto 70 e da 8 giorni con la 4a edizione di Tali e Quali, ennesimo spin-off di Tale e Quale Show di cui nessuno sentiva veramente il bisogno. Perché  il fortunato format è stato letteralmente spolpato, nel corso degli anni. Sono arrivati Il Torneo, Natale e Quale Show, Tale e Quale Sanremo, Tale e Quale Duetti e per non saper leggere né scrivere la sua versione da discount, perché senza vip o pseudo tali a traino. Solo gente comune, con cachet azzerati per la gioia dell’azienda. Imitatori allo sbaraglio catapultati su Rai1 per omaggiare l’artista di turno, 30 anni dopo Re per una notte di Fatma Ruffini condotto da Gigi Sabani.

Carlo Conti

Carlo Conti

Senza vip che senso ha?

Quattro puntate per 4 settimane con l’unico obiettivo di non far precipitare il sabato sera di Rai1 sotto la doppia cifra, considerando la corazzata Maria De Filippi che su Canale5 fa sfracelli grazie a C’è posta per Te. Tolti Loretta Goggi, Giorgio Panariello e Cristiano Malgioglio, ben felici di continuare a fatturare dopo le otto puntate del format tradizionale originale, Tali e Quali non aggiunge niente, si perde nella mancata sfida del doversi trasformare in più cantanti, settimana dopo settimana, perché i concorrenti “non professionisti” portano in onda dei loro cavalli di battaglia che già conoscono alla perfezione. Uno e soltanto uno. Persino la presenza degli stessi vocal coach, ovvero Maria Grazia Fontana, Dada Loi, Matteo Becucci, Antonio Mezzancella e l’“actor coach” Emanuela Aureli, parrebbe superflua, visto e considerato che per quanto “non professionisti” tutti i concorrenti sono davvero bravi nel canto e nell’imitare chi hanno scelto di imitare.

Il solito copione

Tutto poi risulta clamorosamente già visto, ma senza il colpo di scena potenziale del vip di turno che stecca, incanta o distrugge chicchessia. Da anni oramai Gabriele Cirilli e Francesco Paolantoni sono presenza fissa per suscitare ilarità indossando il più delle volte abiti femminili, mentre Cristiano Malgioglio, che è stata un’autentica botta di aria fresca per risollevare lo stanco format originale, non potrà mai avere la stessa dirompente forza al cospetto di perfetti sconosciuti, perché un conto è se stronca Alba Parietti, Valeria Marini e/o Alessandra Mussolini e un altro se boccia la signora Maria, casalinga di Pinerolo. Con tutto il rispetto per quest’ultima,   ma a chi importa? Tali e Quali non diverte quanto l’originale, non crea attesa nei confronti dello sconosciuto di turno chiamato a trasformarsi in chissà chi, non suscita viralità social e difficilmente appassiona.

Carlo Conti lo conduce con il pilota automatico, con la mano sinistra mentre con la destra fa zapping per vedere l’amica Maria e con l’assoluta consapevolezza di dover riempire il sabato sera del Televideo e portare a casa il minimo risultato. Perché se l’azienda chiama Carlo risponde, mettendoci troppo spesso la faccia, accettando richieste che altri probabilmente respingerebbero al mittente, ma non lui,  soldatino con i gradi da generale che si tramuta in kamikaze pur di far felice Viale Mazzini.

Gli ascolti

Non a caso l’Auditel ha sentenziato. La prima puntata di Tali e Quali è stata la meno vista di sempre con appena 2.957.000 telespettatori pari al 17.6% di share. Mai si era scesi sotto la soglia dei 3 milioni. C’è Posta per Te su Canale5 ha stravinto la sfida diretta, con 4.730.000 telespettatori e uno share del 31.1%. 7 giorni dopo, ovvero sabato 20 gennaio, altra batosta per Carlo Conti al cospetto di Maria De Filippi, con Tali e Quali calato ai 2.899.000  telespettatori  con il 17.2%  di share e C’è posta per Te dominante con 4.655.000 telespettatori e il 30,5% di share. Ora altre due puntate per poi tornare con Tale e Quale Sanremo, seguito da vacanze più che meritate per tutti fino a settembre.

Il programma della settimana è stato Colpo di di Luna su Rai1