Amici di Maria è diventato il nostro Giorno della Marmotta

Se il serale fosse una Tombola, a Roma qualcuno urlerebbe “smucina” al croupier

Dal famigerato pongo regolamento delle prime indimenticate stagioni al copia-incolla. Il serale della 23esima edizione di Amici di Maria, ripartito sabato 23 marzo, si è presentato al pubblico di Canale5 come un clamoroso deja-vu. Perché nulla è cambiato rispetto alla felice edizione passata, che ha visto Angelina Mango decollare verso il trionfo sanremese e l’imminente sbarco all’Eurovision.  Tolti i concorrenti, chiaramente nuovi rispetto ad un anno fa, tutto è rimasto immutato.

È Amici 23 o Amici 22?

Riconfermati i tre giurati, ovvero Cristiano Malgioglio, Giuseppe Giofrè e Michele Bravi;  riconfermato l’impianto scenografico; riconfermato quasi del tutto il cast dei professori, con la sola Anna Pettinelli “new entry” al posto di Arisa nel canto; riconfermate le tre squadre capitanate da due professori ciascuna; riconfermato l’inguardabile spazio chiamato “Guanto di sfida dei prof”; riconfermato Stephane Jarny come direttore artistico, creatore di ogni coreografia; riconfermata la mancata diretta, con puntate registrate e puntualmente spoilerate sui social, ad eccezione dell’eliminato finale svelato solo in “casetta” a registrazione conclusa; riconfermato l’inutile momento “comico” che tradizionalmente strappa risate alla sola conduttrice; riconfermati gli insostenibili siparietti che vedono coinvolti Rudy Zerbi e Alessandra Celentano, pensati ad uso e consumo di un pubblico di under 10; riconfermato l’esasperato egocentrismo di tutti i professori, sempre più protagonisti ai danni degli stessi alunni. Se un fan di Amici si fosse risvegliato dal coma dopo 11 mesi e avesse visto la prima puntata dello scorso 23 marzo avrebbe probabilmente pensato di aver dormito 24 ore. Se confrontassimo una scaletta qualsiasi della scorsa stagione con la scaletta d’esordio del “nuovo” serale non troveremmo differenze, se non i nomi dei concorrenti sbianchettati e riscritti. È passato un anno ma ad Amici non parrebbero essersene accorti.

Ricomincio da Amici

Perché l’usato sicuro, checché se ne dica, a Maria De Filippi piace. Uomini e Donne va avanti da 28 edizioni, Amici da 23, Tu si que Vales da 10, C’è posta per Te da 27, immutato nel tempo e nello spazio, quasi totalmente inquadrato tra Calabria, Sicilia e Campania. Dinanzi ai puntuali successi di pubblico, agevolati anche da mamma Rai che al cospetto di Maria semplicemente si eclissa mandando in onda repliche su repliche e/o programmi low cost unicamente pensati per non affondare sotto la doppia cifra Auditel, la “squadra” De Filippi gioca in ciabatte, con la pipa in bocca, a tal punto da potersi permettere l’estremo autocitazionismo, l’infinita ripetizione, come se vivessimo nel famigerato Giorno della Marmotta di Harold Ramis firmato Bill Murray. D’altronde che l’impianto di ‘gioco’ rimanga immutato è cosa buona e giusta, viste le infinite polemiche delle prime edizioni in cui gli autori facevano più o meno quel che volevano trincerandosi dietro il mitologico “regolamento” che nessun telespettatore ha mai potuto leggere, ma in questo caso a ripetersi è anche tutto il resto, ovvero quel che dovrebbe apparire come spontaneo, estemporaneo, vedi dinamiche interne, interazioni tra professori, giudizi tecnici da parte dei giurati.

Nuove idee cercasi

Amici di Maria è una macchina produttiva enorme, puro spettacolo televisivo sotto tutti i punti di vista, ma a differenza di altri programmi, vedi l’eternamente uguale Ballando con le Stelle che riesce comunque a dare molto più spazio e voce in capitolo ai propri concorrenti in gara marcando così differenze rispetto al proprio passato, necessiterebbe di continui aggiornamenti, evoluzioni, cambi di ritmo e di scaletta che non finiscano per dare la continua impressione di paramnesia. Perché non tornare all’indimenticato pubblico parlante di 15 anni fa, in modo tale da limitare l’eccessivo protagonismo dei professori, oppure perché non provare a costruire una giuria ‘esterna’, realmente critica, che possa interagire non solo con i prof. ma anche con gli stessi alunni, sfida dopo sfida, diminuendo così l’enorme peso affidato ai soli tre giurati. Certificata l’inutilità dei super ospiti stranieri, che non portavano niente al programma se non lauti compensi sborsati dal Biscione, il serale di Amici dovrebbe sforzarsi a non essere tanto meccanico, costruito pezzo dopo pezzo replicando quanto già visto con successo precedentemente.

Un talent, una macchina da guerra

Anche perché negli anni il talent show di Maria De Filippi è diventato un punto fermo non solo dal punto di vista televisivo ma anche discografico. A Sanremo 2024 su 30 BIG in gara nove sono “nati” ad Amici di Maria, con Angelina Mango trionfatrice all’esordio. La certificazione di un successo, il marchio indelebile di un’indiscussa capacità nel saper creare artisti, cantanti in grado poi di andare oltre il programma, costruirsi carriere di successo, banalmente vendere dischi, riempire palazzetti e stadi. Sottostimare Amici è diventato nel tempo semplicemente impossibile, perché diventato pesante ingranaggio di un’industria milionaria che produce lavoro, cultura, coinvolgendo centinaia di migliaia di fan.  E allora perché cambiare se tutto apparentemente funziona, se i propri artisti continuano a sbancare l’Ariston, se l’hashtag vola in tendenza ogni sabato sera, se l’Auditel certifica puntualmente un successo sulla diretta concorrenza? Perché la Noia (senza cumbia), dai e dai alla fine rischia di presentarti il conto.

Gli ascolti

Dopo 24 pomeridiani spalmati tra settembre e metà marzo, con una media di 3 milioni di telespettatori e il 23,30% di share, il serale di Amici 23 è ripartito da 3.768.000 telespettatori e il     26,68% di share. Primato assoluto del sabato sera, grazie anche alla “concorrenza” low cost di Rai1 con l’Eredità in prime time, ma anche la première meno vista della storia del serale. Battuta la diciannovesima edizione, che si fermò a 3.778.000 telespettatori. Lo scorso anno al debutto furono 4.007.000 i telespettatori, con share al 27,90%.

7 giorni dopo a venire in soccorso a Maria è stata ancora una volta Rai1, che sabato 30 marzo alla vigilia di Pasqua ha addirittura schierato l’ennesima replica di Se Scappi ti Sposo, film del 1999, per ‘sfidare’ il suo talent show, ma  al di là dei numeri l’impressione generale è che Amici necessiti di piccoli ma necessari accorgimenti, per rendere il tutto meno scontato, tutto già visto e puntualmente anticipato, e non solo perché registrato e spoilerato sui social. Se il serale fosse una Tombola, a Roma qualcuno urlerebbe “smucina” al croupier. Carissimi e bravissimi autori, smucinate.

Il programma della settimana è stato MasterChef Italia su Tv8