Bridgerton 3 e la famosa scena allo specchio. La showrunner Jess Brownell: “È un viaggio tra sfumature erotiche”

“È ovvio che vorremmo che tutte le scene di sesso piacessero agli spettatori. Ma bisogna anche ricordare che si tratta di personaggi diversi, con storie diverse", spiega la mente creativa della serie, di ritorno su Netflix con la sua prima parte dal 16 maggio. E sulla new entry (assente nei libri) Lord Debling dice: "È un bravo ragazzo!". L'intervista a THR Roma

Arrivato l’invito a corte? Perché dal 16 maggio siete tutti ufficialmente ospiti su Netflix della terza stagione, e prima parte, della serie di punta Bridgerton, rivisitazione in chiave pop del sogno romantico ottocentesco, dove a farla da padrona è Shonda Rhimes col suo stile inconfondibile.

Fatto di un pizzico di malizia in un contesto da soap opera che per Grey’s Anatomy, sua creazione assoluta, significa continuare ad andare ancora avanti dal 2005 con la ventesima – e ventunesima confermata – stagione, e che per il period drama in piattaforma ha tratto ispirazione dalle storie letterarie di Julia Quin, tra il gusto per il piccante alla Sex & the City e uno stile modernizzato da romanzi Harmony.

Un successo tale che i suoi nuovi protagonisti Nicola Coughlan e Luke Newton, con ogni stagione dedicata a un appartenente della famiglia che dà il cognome allo show, hanno cominciato un tour con tappa anche italiana, dove ha portato a Verona cento coppie che davanti agli interpreti, in occasione di un evento organizzato da Netflix, hanno chiesto ai loro partner di sposarsi.

Ma è per il sesso che Bridgerton è diventata famosa ed è al sesso che tende sempre a tornare. Anche e soprattutto giocando col marketing. “Nel libro c’è un’allusione alquanto esplicita su qualcosa di molto erotico che Colin vuole fare davanti ad uno specchio”, racconta Jess Brownell, showrunner della serie. “Ma ripeto, è solo un’allusione. Ma sapevamo che avrebbe colto l’attenzione dei fan”.

Bridgerton e la scena dello specchio

Da qui, l’intera campagna pubblicitaria invasa da specchi: “Volevamo renderle omaggio. Oltre a stuzzicare la curiosità del pubblico. Gli specchi sono centrali nella terza stagione di Bridgerton, sono un leitmotiv che rappresenta come ci presentiamo al mondo. Come ci vediamo, come veniamo visti e come vorremmo apparire. Ma è anche una superficie che, in questo capitolo, insegna ai personaggi che bisogna andare oltre le apparenze, trovare il proprio io più autentico”.

Nicola Coughlan e Luke Newton nei ruoli di Penelope e Colin in Bridgerton 3

Nicola Coughlan e Luke Newton nei ruoli di Penelope e Colin in Bridgerton 3

E se vuole mantenere il proprio “io”, è normale che lo show abbia bisogno di calibrare bene il proprio portato erotico: “È ovvio che vorremmo che le sequenze di sesso piacessero agli spettatori tanto quelle che sono state realizzate nelle due stagioni precedenti. Ma bisogna anche ricordare che si tratta di personaggi diversi, con storie diverse, con caratteri e emozioni diverse. Quando è arrivata su Netflix, Bridgerton ha vissuto la scoperta del sesso con Daphne e il duca, mentre la seconda stagione era una rom-com dove al centro c’era il desiderio. Sono sicura che il pubblico saprà cogliere e apprezzare le sfumature erotiche che più si adattano a Penelope e Colin, e che abbiamo scelto per la terza”.

Sesso, specchi, ma anche novità. Come il personaggio di Lord Debling, impersonato da Sam Phillips e non presente nel romanzo. “Non il motivo per cui Colin capisce che vuole Pen, quello gli è ormai chiaro”, spiega la showrunner, ma di certo “la spinta che gli farà dare una mossa”.

Chi è Lord Debling?

Un tipo, in realtà, per nulla sgradevole. “È un bravo ragazzo! Ci serviva un bravo ragazzo”, prosegue Brownell. “Pen deve capire che, a differenza di ciò che crede, è degna di attenzioni e lusinghe da parte degli uomini. Ha bisogno solo di acquistare fiducia in se stessa. Quando abbiamo scritto il personaggio volevamo qualcuno che la capisse, che ne esaltasse e ammirasse gli aspetti per cui lei si sente diversa. Lord Debling è una persona che era importante arrivasse sul suo percorso”.

Una protagonista, la nostra signorina Featherington, impossibile ormai da staccare dall’immagine della sua attrice Coughlan – e pensare che nella serie interpreta una quasi ventenne, mentre nella vita vera ha trentasette anni! “È una forza della natura – racconta Jess Brownell di Nicola – Ha portato in Penelope una presenza invidiabile, una positività che sottolinea l’interiorità del ruolo, che le permette di superare al meglio ogni situazione con perseveranza”.

Una scena della terza stagione di Bridgerton

Una scena della terza stagione di Bridgerton

Come il litigio furibondo con Eloise sul finire della seconda stagione: “Bridgerton ha riguardato sempre l’amore, in tutte le sue forme. Romantico, familiare, amicale. Quando eravamo nella writing room abbiamo convenuto che la rottura di un’amicizia può far male tanto quanto una amorosa, specialmente a quell’età (anche Claudia Jessie, interprete di Eloise, nella vita vera ha trentaquattro anni!, ndr.). Ma è qualcosa che contribuisce a renderti maturo. Vedremo se Pen e Eloise riusciranno a superare le loro avversità”.

Un alterco dovuto alla scoperta da parte di Eloise del “lavoro” segreto di Penelope in quanto Lady Whistledown, e il poco lusinghiero trattamento riservato dalla penna più gossippara di tutta Mayfair nei confronti della fanciulla. Anche se, ma questo la giovane non lo sa, è stato fatto solo per proteggerla. Ed è proprio con la sua identità segreta che, probabilmente, Penelope dovrà scendere a patti durante la stagione.

Libro, adattamento e Lady Whistledown: somiglianze e differenze con la serie Netflix

A differenza del libro, alcune parti del racconto sono state invertite durante l’adattamento, mettendo leggermente da parte l’arrivo del disvelamento dell’identità di Pen/Lady Whistledown. “Seppure abbiamo invertito alcuni accadimenti, l’obiettivo era mantenere tutti i punti chiave del racconto”, illustra Brownell.

Una scena della terza stagione di Bridgerton

Una scena della terza stagione di Bridgerton

“Bisogna tener bene a mente a quale media si sta parlando, come quando i monologhi interiori dei protagonisti diventano dialoghi. O delle ‘lezioni’, come nel caso di Colin e Pen. Aveva perciò senso mettere in attesa la trama di Lady Whistledown. In fondo era stata al centro per due stagioni, era il momento di una pausa”. Il focus sul giornale scandalistico più in voga dell’alta società, a questo punto, ci attende dal 13 giugno con la seconda parte di Bridgerton.

“È stata una decisione di Netflix – spiega la showrunner sulla divisione in parte uno e parte due – Ci hanno chiesto se fosse un’opzione che poteva interessare e casualmente la stagione presentava già uno stacco ‘naturale’ tra gli episodi quattro e cinque. Devo dire che mi fa piacere. La gente avrà modo di speculare di più e, magari, rivedersi anche gli episodi prima del gran finale”.