The Bear 2 e la trasformazione di Richie. “Gli abiti che indossiamo sono la nostra estensione”

Parla Courtney Wheeler, costumista della serie candidata ai Golden Globes, che ha costruito l'evoluzione del personaggio di Ebon Moss-Bachrach attraverso un essenziale completo elegante, curato in ogni dettaglio

“Indosso il completo perché mi fa sentire meglio con me stesso”, dice Richie (Ebon Moss-Bachrach) in uno dei “suoi” episodi della seconda stagione di The Bear (il settimo e l’ottavo). In una rara dimostrazione di vulnerabilità, la testa calda della serie, uomo spesso irritante ma carismatico, riconosce le sue paure e insicurezze, abbracciando il valore del lavoro di squadra e degli atti di servizio.

Chef Carmy (Jeremy Allen White) costringe Richie a lavorare come stagista per una settimana in un elegante ristorante a tre stelle Michelin, ed è lì che il personaggio di Moss-Bachrach si trasforma giorno dopo giorno, imparando a diventare un buon compagno di squadra, essenziale nella brigata di una cucina, e un leader sicuro di sé. Suo inaspettato complice e aiutante diventa un semplice abito scuro, scelto dalla costumista Courtney Wheeler.

Una trasformazione studiata in ogni dettaglio

Per stabilire il tono e le aspettative altissime del locale di Chicago gestito dalla mitica chef Terry (Olivia Colman), Wheeler si è unita alla produzione durante il sopralluogo all’Ever, il ristorante due stelle Michelin dove è stata girato l’episodio della serie. “È molto zen, c’è tranquillità ma anche serietà, aspetti che si rispecchiano entrambi nelle uniformi del personale di sala e cucina. È una questione di rispetto”, ha affermato la costumista che proprio nel ristorante ha trovato l’ispirazione per il suo lavoro”.

All’inizio dell’episodio, Richie lucida meccanicamente le forchette con fare petulante, aggrappandosi al risentimento nei confronti del cugino Carmy. Con orgoglio indossa una maglietta trasandata, con la scritta della vecchia paninoteca di famiglia (Original Beef of Chicagoland, ndr) sotto una giacca da cuoco bianca. Man mano che assume nuove responsabilità all’interno del ristorante, anche il suo abbigliamento cambia. Così inizia a indossare con orgoglio un modesto blazer da lavoro – paragonandolo a un’armatura – per assimilarsi e per fare da “ombra” ai camerieri con le uniformi immacolate. “In uniforme, Richie impara a far parte di una squadra e ad apprezzare ciò che indossa”, spiega Wheeler.

Tornato dalla sua famiglia, che si prepara ad aprire The Bear, il ristorante dei sogni di chef Carmy, Richie è profondamente cambiato e lo dimostra attraverso l’abito che indossa, suscitando reazioni incredule e rincuorate. Moss-Bachrach ha intuito che Richie avrebbe emulato l’intenso e monocromatico Vincent Hanna di Al Pacino in Heat del 1995 e la costumista Wheeler l’ha assecondato, considerando anche che il total black del suo completo si coordina perfettamente con l’arredamento del The Bear.

L’abito scuro, come Al Pacino

Andando nei dettagli, l’abito scelto da Wheeler è un elegante completo di Boss, che tuttavia non è stato rifinito su misura, perché coerentemente con il personaggio, Richie non avrebbe fatto modifiche sartoriali. Wheeler ha pensato che Richie, il cui budget per sua stessa ammissione permetteva di acquistare tre (per niente economici) biglietti dei concerti di Taylor Swift, conoscesse lo status “aspirazionale” del marchio, scegliendolo come status symbol. “Sta investendo su se stesso”, afferma la costumista. “Quando indossa questi capi di abbigliamento, si riconosce”. E riesce a dare questa sicurezza anche ad altri.

Richie infatti  trasmette “il potere” dell’abito anche al dolce e abile Fak (interpretato dallo chef canadese Matty Matheson), che presumibilmente nella serie prende in prestito un look retrò da suo padre. Il sarto personale di Matheson, Harry Rosen, ha realizzato su misura per lui un abito marrone e una camicia a righe rosa. Wheeler ha espresso ulteriormente la vivacità di Fak con una cravatta vintage ricamata. “Ora sono diverso, eh?”, chiede Fak sempre nello stesso episodio di The Bear, dopo che Richie gli ha sistemato con cura i capelli e gli ha dedicato un entusiasmante discorso di incoraggiamento.

“Gli abiti che indossiamo dovrebbero essere un’estensione di noi stessi”, osserva Wheeler. “Ci si sente meglio e ci si presenta meglio ai clienti e ai colleghi”.