Giulio Base, non solo Torino Film Festival: “Farei domani stesso un altro film come Margherita tra le stelle”

Il regista e direttore della 42ª edizione della kermesse sabauda - a Cortinametraggio come membro della giuria principale - commenta con THR Roma il grande successo Rai che ha segnato il suo ritorno in tv: "La semplicità è un processo al quale si arriva decostruendo, come insegna Picasso"

È un raro momento di pausa, durante il denso Cortinametraggio 2024, quello in cui Giulio Base risponde alle domande di THR Roma. Sulle Dolomiti, decisamente a est della sua Torino, dove a dirige la 42ª edizione del Film Festival sabaudo, Base è uno dei membri della giuria principale di Cortinametraggio, insieme a Valeria Fabrizi, Rocio Muñoz Morales, Mattia Napoli e Nicola Prosatore.

Messe momentaneamente da parte le vesti di giurato e di direttore artistico, però, Giulio Base è in questo momento anche protagonista di uno dei più recenti successi Rai, il film Margherita tra le stelle, dedicato alla figura e alla storia di Margherita Hack. Un ottimo risultato che descrive come “una bomba”, inaspettato forse, ma non di certo insperato.

Margherita tra le stelle rappresenta il mio ritorno in televisione dopo oltre dodici anni. Lo considero un ritorno a casa, anche perché nel tempo ho imparato a conoscere il pubblico di riferimento. Proprio per questo ho cercato di fare un film semplice. E la semplicità è comunque un processo a cui bisogna arrivare decostruendo, come insegna Picasso”.

Cristina Capotondi sul set di Margherita delle stelle di Giulio Base

Cristina Capotondi sul set di Margherita delle stelle di Giulio Base

Una storia a cui non si poteva dire no

Nonostante il suo corrente impegno con il Torino Film Festival, Base non ha quindi alcuna intenzione di mettere da parte i progetti cinematografici personali: “Comincerei un altro film come questo anche domani. La nomina a Torino è stata inaspettata, ma sono sempre stato chiaro sul fatto che non avrei messo da parte i progetti a medio e lungo termine a cui lavoravo ciò da tempo”.

Sulle ragioni del suo ritorno in televisione, Base inoltre dichiara: “Non potevo e non me la sono sentita di dire di no. La libertà e l’anarchia di Margherita Hack hanno suscitato in me vera gioia e un sincero desiderio di emulazione. È qualcosa che va anche al di là del fatto che io sia un regista uomo che racconta la storia di una donna. Ho pensato che fosse una storia da cui tutti possono trarre qualcosa. E ho avuto la fortuna di lavorare con un’attrice come Cristiana Capotondi che l’ha compreso subito”. La definisce scherzosamente “secchiona”, per la dedizione con cui fin dal primo momento ha lavorato sul personaggio di Hack, sulla fisicità e sull’accento toscano.

E il pubblico televisivo,  che “non va mai sottovalutato” – afferma Giulio Base – ha colto subito la forza di questo lavoro.