AI Act, l’artista Lorenzo Ceccotti: “Le regole europee per l’intelligenza artificiale sono una conquista importante per i creativi di tutto il mondo”

"Ora le aziende devono rispettare il copyright e la volontà degli autori", afferma il fumettista e scrittore, tra i promotori dell'European Guild for Artificial Intelligence Regulation, a proposito dell'approvazione del pacchetto di leggi sull'IA da parte del parlamento europeo

“L’approvazione dell’AI Act è un passo importantissimo per i creativi di tutto il mondo”. Lo dice a The Hollywood Reporter Roma Lorenzo Ceccotti, in arte LRNZ, artista e autore di romanzi a fumetti come Golem e Geist Maschine Vol.1, nonché una delle figure promotrici di Egair, l’European Guild for Artificial Intelligence Regulation: una piattaforma che si è posta la missione di salvaguardare il lavoro degli artisti e dei creativi a fronte della rivoluzione tecnologica.

Nell’Ai Act, continua Ceccotti, “leggiamo per la prima volta, e nero su bianco, l’obbligo per le aziende di AI di rispettare il copyright e la volontà degli autori quando addestrano i loro modelli”.  Nella giornata del 13 marzo il parlamento europeo ha approvato la prima regolamentazione al mondo sull’intelligenza artificiale, un pacchetto di leggi che entrerà completamente in vigore a metà 2026, e che ora aspetta l’approvazione formale da parte dei paesi membri dell’Unione europea.

Ma il testo, aggiunge il disegnatore romano classe ’78, “non è ancora perfetto”. “Molta della sua efficacia dipenderà da come verrà messo in pratica dall’AI Office e dai governi nazionali”. Con il via libera, Bruxelles istituisce anche un ufficio apposito per monitorare e vigilare sul rispetto dell’Ai Act, e al quale i cittadini possono presentare reclami in caso di violazioni dei diritti.

Ai Act, un modello sul rischio

La regolamentazione, promossa dagli europarlamentari del Partito democratico Brando Benifei (gruppo socialisti e democratici) e Dragos Tudorache (Renew), propone una serie di leggi basate sul rischio dei modelli di intelligenza artificiale (da “basso rischio a “rischio sistemico”, come GPT4 di OpenAI e Gemini di Google), classificando questi strumenti in base al danno potenziale che potrebbero causare, con la messa al bando di formule che comportano “rischi inaccettabili” come l’uso di dati biometrici per rilevare l’orientamento sessuale o l’etnia di una persona.

Per gli artisti, le cui opere d’arte sono quotidianamente oggetto di “cyberfurti” da parte delle aziende di IA generative, che raccolgono dati alla rinfusa dal web per allenare i propri strumenti, ora l’Ai Act prevede che queste tecnologie rispettino la legge europea sul diritto d’autore.

L’eurodeputato romeno Tudorache, aveva dichiarato che questa nuova regolamentazione “stabilirà uno standard a livello mondiale per lo sviluppo e la governance dell’intelligenza artificiale”. In una precedente intervista a THR Roma, Ceccotti ha affermato: “Il primo che regolamenta questo settore sarà anche il primo a trarne i veri vantaggi”. E conclude: “Questa è una battaglia europea”.