Kylie Minogue: “Chissà se le mie canzoni sarebbero state più conosciute se ci fossero stati i social”

La cantante ha appena vinto un Grammy con la hit virale Padam Padam. "Sono consapevole che questo è un grande momento, sono impegnata come non mai", ha raccontato nell'intervista esclusiva a THR

Gli ultimi nove mesi sono stati un vero e proprio ritorno con stile per Kylie Minogue. Tutto è iniziato il 18 maggio 2023, quando la diva australiana ha sbancato internet con Padam Padam (dal nome del suono del battito cardiaco). Questo classico immediato ha portato a Minogue, 55 anni, il suo secondo Grammy lo scorso 4 febbraio per la migliore registrazione pop dance, una nuova categoria.

Nel frattempo, ha pubblicato il suo 16° album in studio, l’acclamato Tension, e ha inaugurato l’intimo nightclub Voltaire del Venetian (immaginate un mix tra lo Studio 54 e la Fortezza della Solitudine) in un’esclusiva residency a Las Vegas, che durerà fino all’inizio di maggio. Minogue ha parlato di tutto questo e non solo con THR.

Ho assistito al suo spettacolo a Las Vegas e devo dire che su quel palco dà tutta se stessa.

È davvero così. Non credo di aver mai messo così tanta energia in uno spettacolo, il che sembra strano perché il Voltaire è uno spazio piccolo, quindi si potrebbe pensare: “Sarà più facile”. Ma non è così, perché sono nell’occhio del ciclone e non c’è nessun posto dove nascondersi. I cambiamenti rapidi avvengono alla velocità della luce.

Il look del Voltaire corrisponde alla tua estetica da discoteca onirica. Ha partecipato alla sua ideazione?

Quando Derek (McLane, l’architetto dello spazio, ndr.) mi ha mostrato i suoi progetti sulla carta, ho pensato: “C’è un po’ del mio dna”. Quando è stato terminato, letteralmente poco prima della serata di apertura, mi sono seduta in diverse parti dello spazio e ho pensato: “Non può essere vero”.

Uno dei momenti più belli dello spettacolo è la sua interpretazione di Can’t Help Falling in Love di Elvis Presley, che si trasforma in un enorme love-in.

Lo so! Tutti hanno le lacrime agli occhi, ondeggiano, si abbracciano. C’è molto contatto umano, molto più di qualsiasi altro spettacolo in tournée che ho fatto. È come la festa in casa più glamour a cui abbiate mai partecipato.

Pensa di prolungare la tournée oltre il mese di maggio?

È una bella domanda. Voglio fare un tour mondiale. È passato un po’ di tempo dall’ultima volta che ho fatto un grande spettacolo. Ma potrei vedermi al 100% tornare al Voltaire. Mi sento come a casa, una parte di me è lì.

Qual è il segreto per essere sempre al passo con le tendenze della musica pop?

Sono molto malleabile e camaleontica. Adoro i cambiamenti. Sono così grata di essere celebrata ora, perché nella mia carriera ci sono stati momenti in cui ho dovuto cercare di spiegarlo o giustificarlo. Si tratta di essere adattabile. Posso interpretare diversi personaggi, ma sono solo diverse sfaccettature di me.

Padam Padam è stato un successo diverso per lei. È il suo più grande successo grazie all’aspetto virale?

Probabilmente sì. È molto difficile fare un calcolo. All’inizio della mia carriera c’erano canzoni che sembravano esplodere come Locomotion o Can’t Get You Out of My Head. Se i social media fossero stati presenti all’epoca, sarebbero state ancora più conosciute? Non lo so. Ma di certo Padam Padam è una canzone a sé stante, perché è la prima che ho avuto con un impatto così virale. Ci ha colti tutti di sorpresa.

La copertina dell’album Tension, che la ritrae con in mano un diamante gigante, è in giro per Las Vegas. Qual è la storia che c’è dietro?

La storia è che Haris Nukem ha scattato le fotografie e ha creato tutto l’artwork dell’album. Il suo stile è iperrealistico. Ha presentato una serie di schizzi diversi sul suo iPad. Ricordo che mi disse: “Non so, ho avuto questa visione di te che tieni in mano un diamante”. Era davvero appuntito e doloroso la prima volta che l’ho avuto tra le mani.

La parola “era” viene usata spesso al giorno d’oggi. Come descriverebbe la sua era attuale?

Sarebbe troppo riduttivo dire che è la mia Era della Tensione, ma credo che la tensione (come il nuovo album, ndr.) la incarni, e non ho un’altra parola adatta per descriverla. Forse direi che questa è la mia Era presente. Sono molto presente. Sono consapevole che questo è un grande momento, anche se sono impegnata come non mai. Devo solo continuare a remare. Se vuoi prendere un’onda, devi remare.

Traduzione di Pietro Cecioni