Il calvario di The Flash: tra cambi di direzione, acquisizioni e quel cameo segreto organizzato mesi fa

Il nuovo blockbuster della DC ha avuto tre finali completamente differenti, ognuno supervisionato da una dirigenza diversa. "È raro che un film in fase di post-produzione debba affrontare questo percorso"

(Questo articolo contiene spoiler su The Flash, arrivato nelle sale italiane il 15 giugno)

A Hollywood i segreti sono diventati notoriamente difficili da mantenere. Ma Warner Bros. e i registi dell’ultimo blockbuster DC sono riusciti nell’impresa di tenere nascoste al pubblico diverse delle apparizioni speciali pensate per il film.

Una di questa arriva proprio nella scena finale, con un Bruce Wayne interpretato da George Clooney. Dopo oltre 25 anni, l’attore di Batman & Robin è tornato a vestire i panni del miliardario di Gotham City, segnando un notevole cambio di rotta per un attore che aveva inequivocabilmente chiuso con quel ruolo. Il coinvolgimento di Clooney è stato un segreto che lo studio è riuscito a mantenere per quasi sei mesi.

Il momento Clooney in The Flash

La scena finale di The Flash mostra Barry Allen (Ezra Miller) al telefono con Bruce Wayne. Il giovane scienziato forense è appena uscito da un’udienza in tribunale, dopo il suo ritorno nella sua linea temporale. Wayne lo avverte che lo sta raggiungendo. All’arrivo dell’auto, la folla si divide per rivelare il miliardario di Gotham City interpretato da Clooney, non la versione di Ben Affleck che Barry si aspettava.

Clooney è stato un interprete storico di Bruce Wayne/Batman nel film Batman & Robin di Joel Schumacher. Una sfortunata pellicola datata 1997 e considerata uno dei peggiori film di supereroi di tutti i tempi. Nel corso degli anni, l’attore ha ripudiato il film ritenuto l’errore più evidente della sua carriera.

“Sono pessimo in questo film”

Alla fine del 2020, Clooney ha detto ad Howard Stern che è stato doloroso guardare il suo lavoro in quel ruolo. “La verità è che sono stato pessimo”, ha affermato l’attore. “Akiva Goldsman, che da allora ha vinto l’Oscar, si è occupato di scrivere la sceneggiatura – continua Clooney – ed è un copione terribile, ve lo dirà lui stesso. Io sono pessimo in questo film”. E conclude: “Joel Schumacher che l’ha diretto, ha detto: ‘Sì, non ha funzionato’. Abbiamo fatto tutti fiasco”.

Clooney era già noto come attore televisivo nel telefilm di successo ER – Medici in prima linea quando fu scritturato per il ruolo di Batman. Doveva essere un momento decisivo per la sua carriera, incoronando la sua ascesa a una vera e propria star del cinema, peraltro in un’epoca in cui contavano loro e non i marchi o le proprietà intellettuali. Invece, il film è stato un chiodo nella bara per la DC e per le pellicole di Batman per gli anni a seguire, con il cavaliere oscuro che è tornato trionfalmente sul grande schermo con Batman Begins, nel 2005.

Il ritorno di Clooney nei panni di Bruce Wayne non ha richiesto anni di lavoro. Ci sono volute infatti poche settimane, alcune telefonate, due proiezioni del film e una mezza giornata di riprese a gennaio.

Arriva The Flash

Quello con Clooney è stato il terzo finale che il regista Andy Muschietti ha realizzato per il film. Il regista di It ha girato il cinecomic passando attraverso tre diverse direzioni alla Warner Bros. The Flash è infatti un caso studio: è un film che è sopravvissuto e si è evoluto in un panorama mediatico in rapidissima evoluzione, affrontando le linee dettate da diversi gruppi di direttori, sopravvivendo a un’acquisizione multimiliardaria.

The Flash è nato sotto la direzione di Toby Emmerich e dal suo luogotenente, il capo della DC Films Walter Hamada. La maggior parte delle riprese e della post-produzione sono state effettuate sotto la loro direzione. Il film rientrava nel piano di Hamada del grande “reset” dell’intero universo cinematografico DC. Cominciava quindi l’allontanamento dalla continuità costruita da Zack Snyder con L’Uomo d’acciaio circa un decennio fa. Hamada aveva previsto anche un sequel del velocista scarlatto, desiderando poi un film ispirato al classico evento fumettistico Crisi sulle Terre Infinite degli anni Ottanta.

The Flash, così come era stato originariamente concepito e girato, si concludeva sui gradini del tribunale con Supergirl, interpretata da Sasha Calle, e Batman, interpretato da Michael Keaton. Quel finale voleva sottolineare che Barry non aveva resettato la linea temporale come pensava di aver fatto. Una scelta che è stata testata più volte e che ribaltava le morti di Supergirl e Batman avvenute in precedenza nel film.

Cambio di dirigenza

Il film è sopravvissuto anche all’acquisizione di Warner Bros. da parte di Discovery nel 2022. Emmerich e Hamada furono estromessi e l’amministratore delegato di Warner Bros. Discovery, David Zaslav, si mise alla ricerca di un dirigente per gestire la DC. Nel frattempo, Michael De Luca e Pamela Abdy sono stati nominati presidenti e amministratori delegati del Warner Bros. Pictures Group. 

Fu concepito quindi un nuovo finale per The Flash. Questa nuova versione si svolgeva ancora sui gradini del tribunale, ma ora Supergirl (Sasha Calle) era affiancata da Superman (Henry Cavill) e da Wonder Woman (Gal Gadot). Sarebbe rimasto anche Keaton. De Luca e Abdy credevano aver sviluppato un finale strategico.

Cavill avrebbe fatto un cameo nel film DC Black Adam e si parlava di un suo ritorno in un nuovo film su Superman. Supergirl è stata mantenuta perché – anche se i dirigenti stavano eliminando lo sviluppo di una pellicola a lei interamente dedicata – erano aperti a un suo ritorno in qualche forma: non volevano che l’ultima immagine che il pubblico vedesse di lei fosse la sua morte per mano del supercattivo Zod (Michael Shannon).

Nel frattempo, lo studio stava sviluppando un terzo capitolo di Wonder Woman con la regista Patty Jenkins e Gal Gadot. E il finale scelto dalla nuova dirigenza era un bel modo per mantenere Diana Prince nella conversazione culturale. Questa versione è stata girata verso settembre, coinvolgendo Miller, Cavill e Gadot, oltre a Keaton e Calle. 

Gunn e Safran, il magico duo

Poi è arrivato un altro fulmine a ciel sereno. A novembre, il Ceo di Discovery David Zaslav ha annunciato che il regista James Gunn e il produttore Peter Safran avrebbero diretto i DC Studios, supervisionando tutti gli sforzi cinematografici e televisivi della DC. I due si sono accorti che la presenza di Cavill e Gadot nel nuovo finale prometteva qualcosa che con i loro piani non sarebbero riusciti a mantenere. Una delle prime decisioni del magico duo è stata  infatti quella di eliminare il film di Cavill su Superman e di separarsi da Jenkins, cancellando di fatto il terzo capitolo di Wonder Woman

Secondo diverse persone associate al film, Gunn e Safran hanno vagliato varie alternative. Ma alla fine, i due registi hanno scelto di mantenere il concept iniziale: Barry Allen pensa che tutto sia a posto, ma all’ultimo momento si ritrova a fare i conti con la situazione che ha creato. Hanno anche ripreso un’idea su cui si era scherzato all’inizio delle lavorazioni di The Flash: “Quanti Batman possiamo avere?”. Clooney – paradossalmente – era stato indicato come un’ipotesi da scartare, ma i due registi hanno preso al volo l’idea, contattando l’agente dell’attore mostrandogli una parte del film quasi finito

L’incontro tra Clooney e Miller

Le riprese sono state organizzate rapidamente in una mattina di gennaio, nel piazzale della Warners. Dopo 26 anni, Clooney è tornato nei panni di Wayne. Sul set c’era anche Miller, che faceva la sua prima apparizione dopo quel fatidico giorno di agosto in cui si era incontrato con i dirigenti De Luca e Abdy. Una riunione in cui hanno discusso del suo comportamento controverso (compresi gli arresti multipli che lo hanno visto protagonista).

Secondo le fonti, quel giorno Miller era in ottima forma. E il set è stato descritto come rapido ed efficiente. Clooney e Miller hanno trascorso un po’ di tempo insieme tra una ripresa e l’altra, con l’attore veterano che ha parlato con la star più giovane, dando consigli incoraggianti su come gestire l’attenzione degli spettatori e come comportarsi in pubblico. 

The Flash, da CinemaCon a Comicon

La Warner ha tenuto nascosto questo nuovo finale il più possibile. Lo studio non ha nemmeno effettuato un provino. E quando ad aprile ha proiettato il film al CinemaCon – per i proprietari delle sale cinematografiche e per la stampa – non ha rivelato chi si è presentato sui gradini del tribunale. La prima volta che il nuovo finale è stato visto da persone diverse dai registi è stato in occasione delle proiezioni per la stampa la settimana del 4 giugno e poi alla prima del film lo scorso 12 giugno. 

The Hollywood Reporter Roma – presente sia alla prima proiezione europea al Napoli Comicon che all’anteprima stampa del 13 giugno – conferma che il finale è stato tenuto nascosto nella prima visione, mentre è stato integrato nella seconda (assieme alla scena dopo i titoli di coda).

“È raro che un film in fase di post-produzione debba affrontare tre cambi della dirigenza, ognuna di loro con tre programmi diversi per il film”, spiega un insider. E conclude: “Nessuno di loro è stato scartato per cattiva volontà, ma solo per visioni diverse”.

Traduzione di Pietro Cecioni