Fare un documentario sulla critica è di per sé un atto critico. Lo afferma Franco Montini, tra i tre autori del documentario Passione critica, passato come evento speciale in collaborazione tra Settimana della Critica e Giornate degli Autori, all’80esima edizione della Mostra di Venezia.
L’incontrano di due sezioni parallele del festival 2023, entrambe alla ricerca delle gemme nascoste dei panorami internazionali, con una selezione che va dalle voci del futuro alle riflessioni sul presente.
Montini, giornalista cinematografico, è affiancato nel lavoro storiografico di Passione critica da Simone Isola, produttore di Kimerafilm, e Patrizia Pistagnesi, critica e saggista.
Passione critica, intervista a Franco Montini
Il documentario, passato in chiusura della Mostra, è un insieme di ricordi e testimonianze, di interviste e di materiale d’archivio, in cui si ripercorre con occhio metodico e analitico la storia di un mestiere che, nel tempo, ha assunto diverse forme e nuovi spazi di confronto.
Un modo per ripercorrere i primi passi di una missione che, sul finire degli anni sessanta, teneva alta una bandiera militante, che ha portato alla necessità della critica di distaccarsi dal giornalismo e di creare un proprio sindacato. Lo stesso Sindacato nazionale critici cinematografici (SNCCI) che ha prodotto l’opera e con cui ha anche festeggiato i suoi cinquant’anni – e poco più, vista la sua fondazione datata 1971.
Tra il rapporto critico-autore, cambiato e forse disgregatosi nel tempo, e la possibilità di poter tratteggiare una storia di cui si conosce troppo poco, Franco Montini ci racconta i retroscena di Passione critica. E su come potrebbe reagire se il documentario dovesse ricevere recensioni negative.
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