Meryl Streep ha rischiato di non ottenere la parte di Miranda Priestly perché qualcuno della produzione pensava che non fosse “divertente”

È difficile immaginare qualcuno che non sia Meryl Streep nel ruolo dell’iconica Miranda Priestly ne Il diavolo veste Prada del 2006. Tuttavia, la produttrice Wendy Finerman ha recentemente dichiarato al podcast Hollywood Gold che l’attrice premio Oscar è stata quasi scartata per il ruolo perché qualcuno che lavorava nella produzione pensava che non fosse “mai stata divertente in vita sua”.

“E Meryl, la gente pensava che fossimo pazzi”, ha detto Finerman alla conduttrice Daniela Taplin Lundberg. “Voglio dire, c’era gente che mi chiamava e mi diceva: ‘Sei fuori di testa? Non è mai stata divertente in vita sua’”. “Era stata divertente, invece, e loro si sbagliavano”, ha aggiunto la produttrice, riferendosi ai ruoli comici della Streep in film come She-Devil – Lei, il diavolo e La morte ti fa bella.

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“Ma questo era chiaramente un altro tipo di mondo per lei”, ha riconosciuto la produttrice, dato che all’epoca Meryl Streep era nota per le sue interpretazioni più serie, tra cui La scelta di Sophie, La mia Africa, La voce dell’amore e La musica del cuore. Tuttavia, Finerman pensava che il ruolo di Miranda “facesse parte del divertimento dell’inaspettato”. Alla fine tutto ha funzionato, perché l’attrice ha ottenuto una nomination all’Oscar come miglior attrice protagonista per il suo ruolo di esigente direttrice di una rivista di alta moda.

Per quanto riguarda gli altri membri del cast del film diretto da David Frankel, Finerman ha detto che i produttori “sapevano” che volevano che Anne Hathaway per il ruolo di Andy Sachs, una neolaureata sveglia e di buon senso che ottiene un lavoro come assistente di Miranda, perché “è una vera ragazza americana”.

Inizialmente il ruolo di Miranda Priestly fu scritto per Glenn Close la quale, stanca di interpretare ruoli da “cattiva”, rifiutò la parte, andata poi all’amica Meryl Streep. Il diavolo veste Prada, il cui soggetto è tratto dall’omonimo romanzo di Lauren Weisberger, ha incassato oltre 326 milioni di dollari a livello mondiale, rivelandosi quindi un successo al botteghino.

Traduzione di Nadia Cazzaniga