Netflix perderà il primato di abbonati in 13 paesi di lingua araba entro il 2029

Secondo lo studio di Digital tv research, nei prossimi 5 anni raddoppieranno invece le sottoscrizioni alla televisione on demand. Sarà Shahid Vip, di cui il governo saudita detiene una quota di maggioranza, in testa ai servizi streaming

Netflix è attualmente il servizio di streaming con la maggiore base di abbonati in 13 paesi di lingua araba, ma una nuova previsione indica che perderà questa posizione di leadership entro il 2029.

Secondo la società di ricerca Digital tv research, entro il 2029 ci saranno 26 milioni di abbonamenti Svod (Subscription Video on Demand) nei 13 mercati arabi, rispetto ai 14 milioni del 2023. Secondo le stime della società, la piattaforma globale Netflix aveva 3,8 milioni di abbonati alla fine del 2023, seguito da Shahid Vip, servizio streaming di proprietà dal colosso mediatico mediorientale Mbc Group, con 3,5 milioni, e StarzPlay con 3,0 milioni. Il governo saudita detiene una quota di maggioranza in MBC Group.

Il quadro degli abbonati, tuttavia, è destinato a cambiare nei prossimi anni. Entro il 2029, Shahid Vip sarà in testa con 5,8 milioni di abbonati nei paesi arabi, seguito da Netflix con 5,6 milioni e StarzPlay con 5 milioni, secondo le previsioni di Digital tv research.

Stando alle previsioni, Disney+ e Amazon raggiungeranno entrambi 3,2 milioni di abbonati nei paesi di lingua araba nel 2029. Il gigante della pay tv mediorientale Osn avrà 1,5 milioni di abbonati e Apple TV+ circa mezzo milione.

L’offerta Netflix in lingua arabo

Netflix ha ampliato la sua offerta di programmi in arabo da quando, nel 2021, ha lanciato il suo primo film originale in arabo, un adattamento dal cast stellare del film italiano campione d’incassi Perfetti sconosciuti. Tra i suoi programmi figurano serie reality come Dubai Bling – La città dei milionari e il lungometraggio saudita Naga, che lo streamer ha promosso al recente Red Sea Film Festival.

“Mentre alcune piattaforme con sede negli Stati Uniti riducono la loro presenza globale e l’impegno nei contenuti locali, gli operatori arabi prospereranno”, ha dichiarato Simon Murray, analista principale di Digital tv research.

Traduzione di Nadia Cazzaniga