Jessica Lange vuole ritirarsi dalla recitazione: “La creatività oggi è secondaria rispetto ai profitti”

L'attrice di King Kong e Tootsie, vincitrice di due Oscar, ha sottolineato come i grandi franchise cinematografici abbiano "sacrificato l'arte in cui siamo coinvolti" soltanto per avere maggiori ricavi

Jessica Lange non pensa di lavorare ancora a lungo nel mondo del cinema, dopo aver avuto l’impressione che “la creatività è ormai secondaria rispetto ai profitti aziendali”. In una nuova intervista al Telegraph pubblicata giovedì 5 ottobre, l’attrice premio Oscar ha parlato del suo amore per la fotografia, dei momenti di solitudine, del fatto che non si è mai sentita a suo agio con la fama e del perché pensa che l’industria non sia più quella di una volta per gli attori.

La star di King Kong e Blue Sky ha ammesso di ritenere che “i film meravigliosi di grandi registi, le storie meravigliose, i grandi personaggi” siano ormai rari. Di conseguenza, sta pensando di ritirarsi a breve dall’industria dello spettacolo e ha dichiarato al giornale britannico: “Penso che inizierò ad abbandonare gradualmente il cinema”. Quando le è stato chiesto di chiarire se intendesse dire che sta “effettivamente pensando di ritirarsi”, l’attrice di Tootsie ha risposto di sì.

Jessica Lange: “Non sono interessata ai franchise”

“Non credo che andrò avanti ancora per molto”, ha continuato. “La creatività è ormai secondaria rispetto ai profitti aziendali”. La star di American Horror Story e vincitrice di cinque Golden Globe ha affermato che nell’industria cinematografica di oggi “l’enfasi non è più sull’arte, sull’artista o sulla narrazione. Si tratta di soddisfare gli azionisti”. Per l’attrice, questo è un aspetto che alla fine “sminuisce l’artista e l’arte cinematografica”.

Lange ha indicato “questi grossi film tratti da fumetti” – a cui lei stessa dice di “non essere interessata” – come quelli che hanno “sacrificato l’arte in cui siamo coinvolti in nome del profitto”. L’attrice ha anche preso di mira lo stile di “montaggio frenetico” delle produzioni più moderne, molto diverso dai suoi film passati, in cui la macchina da presa indugiava e si soffermava sulla performance di un attore. “Non so se è perché i registi pensano di non riuscire più a catturare l’attenzione del pubblico”, ha dichiarato. “Questo tipo di cinema mi fa ammattire”.

Traduzione di Nadia Cazzaniga