È finito il lungo weekend di Natale e ci sono da tirare le somme. Che non sono positive, se si vanno a guardare solo le percentuali. Lo sono se si fanno le giuste considerazioni. Partiamo dal fine settimana canonico, quello che va dal 21 al 24 dicembre. I numeri ci dicono di un 17% in meno rispetto all’anno scorso. Con la differenza che nel 2022 di domenica cadeva Natale, mentre quest’anno era 24, il che vuol dire che i cinema hanno lavorato a mezzo servizio.
Soprattutto, l’anno scorso c’era in sala un certo Avatar 2, seguito da Aldo, Giovanni & Giacomo che avevano esordito con il loro Il grande giorno proprio a ridosso del cenone. Insomma, in realtà è andata bene, considerando tutte queste variabili.
Guardiamo adesso Natale e Santo Stefano. Rispetto agli stessi giorni dell’anno scorso abbiamo una contrazione rispettivamente del 9 e del 4 per cento. Stesso concetto precedentemente esposto, a cui però si deve aggiungere una importante nota, e non a margine. Il 25 dicembre 2022 il decimo in classifica Cinetel portava a casa 6 mila euro (era Vicini di casa). Nel 2023 Un colpo di fortuna, decimo anche lui, ne ha incassati 50 mila. Ancora meglio il 26 dicembre. L’anno scorso Lo schiaccianoci e il flauto magico ne incassava 15.000. Quest’anno Prendi il volo ne ha fatti 124 mila.
Il pubblico va al cinema, anche senza blockbuster natalizio
Queste analisi ci dicono due cose: il pubblico ha più possibilità di scelta. Non c’è il blockbuster natalizio, ma la gente va a cinema, e probabilmente nella maggior parte dei casi decide cosa andare a vedere nel foyer stesso del multiplex. E questo è un dato estremamente positivo. Nella giornata del 25 dicembre, per esempio, la migliore media della Top Ten l’ha avuto Aquaman e il regno perduto, andato anche meglio di Wonka.
Dato rilevante, perché si è scelta la novità, a dispetto delle considerazioni recente sulla qualità e l’appeal dei cinecomics, in particolare quelli dell’universo DC. Ma queste, sarebbe il caso che la distribuzione lo capisca una volta per tutte, sono considerazioni che vengono fatte all’interno di una ristretta cerchia di addetti ai lavori, di cui fanno parte prima di tutto i professionisti della stampa cinematografica.
È una bolla composta da forse 3000 persone convinte di essere rappresentative del pubblico. Non è così, lo ha dimostrato C’è ancora domani, che se fosse stato per questo campione doveva arrivare a 8 milioni con Cortellesi in processione al Santuario di Loreto per ringraziare del miracolo. Invece l’unico arbitro è il pubblico, ed è tornato a esserlo in maniera preminente. Lo dimostra il dato di Aquaman, quello di Wonka, visto come sono andati i musical in Italia negli ultimi anni (West Side Story, un gioiello firmato da Steven Spielberg, a stento ha raggiunto il milione di euro due anni fa, sempre a Natale), ma ancora più indicativi in queste feste sono i numeri di Foglie al vento, il meraviglioso film di Aki Kaurismaki che il 26 dicembre ha incassato 125 mila euro con una media di 1275 in 98 schermi.
Un mercato in ottima salute e un grande assente
La proposta d’autore dell’anno scorso era Masquerade – Ladri d’amore (se non consideriamo come tale Le otto montagne, film comunque tratto da un bestseller per il mercato editoriale italiano) che il 26 dicembre incassò 34 mila euro. Insomma, il mercato cinematografico è in ottima salute perché il pubblico c’è e sceglie di andare a vedere quello che vuole, non è obbligato dal mercato stesso a riversarsi in sala per un solo film-evento che rastrella oltre il 50% delle sale.
Eppure, di quel film ci sarebbe stato un gran bisogno quest’anno, anche più di uno. Ovvero, se a Wonka e Santocielo fossero stati affiancati un cinecomic con le potenzialità di uno Spider-Man, una commedia italiana in stile cinepanettone, neanche nei suoi anni migliori, e un’animazione imperdibile per i bambini, allora avremmo avuto quello che distributori ed esercenti si aspettavano da questo Natale, ovvero almeno un segno “più”, anche minimo, rispetto all’anno scorso.
Perché c’è poco da girarci intorno, quando manca questa tipologia di prodotto il mercato ne risente, indipendentemente dalle considerazioni artistiche. Il livello qualitativo dell’offerta cinematografica di questo Natale è oggettivamente elevato, il che è da una parte molto positivo, dall’altra non ha attirato quella fascia di pubblico tipicamente natalizia, quella che al cinema va veramente una o due volte l’anno solo per lo spettacolo che non si può perdere.
Il Natale è arrivato in anticipo con Paola Cortellesi
In realtà molti di loro questo biglietto lo hanno già staccato, per C’è ancora domani, che è riuscito nell’impresa di accomunare intellettuali e non. E il film di Paola Cortellesi è ancora in corsa per il primato assoluto del 2023, con meno di 300 mila euro che la dividono da Barbie.
Come si suole dire, i conti si fanno alla fine. Delle feste in questo caso, perché il 1° gennaio è un lunedì e solitamente il 31 dicembre è una giornata migliore del 24. Peccato l’epifania cada di sabato, ma già dal 28 dicembre arriveranno in sala altri titoli che possono aiutare a raggiungere l’obiettivo del segno +.
Come può uno scoglio, con Pio e Amedeo nella classica fiaba, declinata a modo loro, del ricco e il povero. Dal 1° gennaio l’attesissimo Il ragazzo e l’airone, con il maestro Miyazaki che per una volta può dare una lezione al botteghino ai colossi dell’animazione americana. Fabio De Luigi in coppia con Stefano Accorsi per 50 km all’ora (fate attenzione a questo film, potrebbe essere una sorpresa clamorosa). E dal versante del cinema d’autore, Perfect Days di Wim Wenders ha tutto quello che serve per portare in sala un pubblico ampio e diverso.
Negli Stati Uniti, il weekend si tinge di viola
Un piccolo sguardo al box office USA solo per sottolineare i 18 milioni all’esordio nel giorno di Natale de Il colore viola, trasposizione cinematografica della versione musical del romanzo di Alice Walker. Da noi arriverà il 28 febbraio, quando di fatto ricomincerà la stagione del grandi titoli americani dopo lo sciopero degli attori. Sarà un 2024 molto interessante e l’andamento del cinema in sala sarà molto importante anche dal punto di vista delle manovre che coinvolgeranno le piattaforme streaming, a partire dal destino della Paramount, che potrebbe fondersi con Warner Discovery, ma che potrebbe anche essere protagonista di scenari completamente diversi e inaspettati. Ne parleremo presto.
Intanto, ecco le prime 20 posizioni del box office relative al giorno 26 dicembre, che offrono il quadro generale dell’andamento delle feste di questo Natale 2023. Tra questi venti film ne troviamo sei italiani e otto arthouse, con la Palma d’oro Anatomia di una caduta che ha superato il milione di euro.
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