L’ex-presidente Obama festeggia la fine degli scioperi hollywoodiani presentando il film di Netflix Rustin

Michelle Obama ha introdotto suo marito all’HBCU First Look Film Festival di Washington. "È bello vedervi ancora più numerosi", ha dichiarato in apertura della pellicola di George C. Wolfe

“È bello vedervi ancora più numerosi da quando gli scioperi sono finiti”, ha dichiarato l’ex-presidente Barack Obama a un pubblico gremito quando lui e l’ex first lady Michelle Obama hanno fatto un’apparizione a sorpresa a una proiezione speciale del film biografico di Netflix Rustin. Tenutasi nell’Oprah Winfrey Theater del National Museum of African American History and Culture di Washington D.C., la proiezione è stata il fulcro della serata di apertura del primo HBCU First Look Film Festival, la cui missione è incoraggiare i sogni hollywoodiani degli studenti e degli ex-studenti della HBCU.

Tra i partecipanti c’erano studenti della Morgan State University, della Bowie State University e della Howard University. Erano presenti anche personalità politiche di alto livello, tra cui l’ex-consigliera per la sicurezza nazionale di Obama, Susan Rice, e l’attuale addetta stampa della Casa Bianca Karine Jean-Pierre. Il lungometraggio, interpretato da Colman Domingo e diretto da George C. Wolfe, vincitore di numerosi Tony, è l’ultima opera degli Obama prodotta dalla Higher Ground Productions.

“Come persona che ha molto a cuore il potere dei lavoratori in questo Paese e come padre di una ragazza che scrive per il cinema, sono felice che sia gli attori che gli sceneggiatori siano giunti a un accordo che riconosce il loro valore e il loro lavoro”, ha detto Barack Obama. Prima di portare il marito sul palco, una sorpresa accolta da grande entusiasmo, Michelle Obama ha parlato dell’attuale panorama politico che, a suo avviso, rende particolarmente attuale questo film su Bayard Rustin, il poco celebrato leader gay della lotta per i diritti civili, che organizzò la storica marcia su Washington per il lavoro e la libertà 60 anni fa.

Riconoscendo alcuni leader della lotta per i diritti civili e organizzatori della marcia su Washington presenti in sala, tra i quali la deputata Eleanor Holmes Norton, rappresentata nel film, Michelle Obama ha detto loro: “Voi tutti siete i giganti sulle cui spalle si regge il resto di noi”. Rustin, ha sottolineato Michelle Obama, ha lo scopo di “condividere le storie delle persone che ci hanno spinto verso un mondo migliore e più giusto. E questo è particolarmente importante quando si tratta di una storia che è stata trascurata per troppo tempo”.

Il discorso di Obama durante la presentazione di Rustin

Con una nota di umorismo, ha detto: “Spero che tutti conoscano la marcia su Washington. Non si può più essere sicuri al giorno d’oggi, con quello che stanno facendo alla storia”, un commento pungente sugli sforzi anti-inclusione in corso nelle scuole statunitensi.

“Rustin ha gettato le basi per la marcia e per tutti i progressi che ne sono derivati, eppure il suo nome non è sinonimo di quella storia come quello di molti altri. Un nero apertamente gay non si integrava facilmente, nemmeno nel cuore di un movimento per i diritti civili e la giustizia”, ha dichiarato. Da presidente, Barack Obama ha conferito un’onorificenza postuma a Rustin, con la Medaglia presidenziale della libertà, “la più alta onorificenza civile che possa essere conferita”, ha affermato durante il suo discorso.

“Lasciate che il suo racconto vi ricordi che, a prescindere dalle complicazioni e dalle difficoltà, potete fare la storia. La vostra storia è importante – ha spiegato Michelle Obama agli studenti – E guardando al Paese e al mondo di oggi, abbiamo bisogno che voi ci crediate, ora più che mai”. Prima di far salire sul palco la star di Rustin, Domingo – la cui interpretazione è stata definita “brillante” da Barack Obama – e il regista Wolfe, l’ex-presidente ha elencato i numerosi risultati ottenuti dal misconosciuto leader dei diritti civili prima della marcia su Washington, tra cui l’aver sfidato le leggi Jim Crow che regolavano anche i viaggi in autobus da Stato a Stato, vent’anni anni prima delle Freedom Rides.

“È una delle figure fondamentali che hanno cambiato il corso della storia americana. Senza di lui, forse non sarei stato presidente. Forse voi non sareste seduti dove siete oggi. Vi garantisco che questo museo non esisterebbe”, ha affermato, sottolineando l’eredità duratura del consigliere e amico di lunga data del Dott. King. “Al giorno d’oggi siamo così ossessionati dai 15 minuti di celebrità. Tutti vogliono essere influencer. Tutti vogliono essere apprezzati”, ha aggiunto, suscitando una risata. “Ma in realtà non è lì che avviene il cambiamento. Possiamo onorare l’eredità di Rustin e di altri prendendo il nostro posto in questa lunga marcia verso la vera uguaglianza”.

Traduzione di Nadia Cazzaniga