Kathryn Hahn, Bill Hader, Diego Luna e gli altri: i candidati agli Emmy sullo sciopero degli attori

“Nessuno vuole restare in una relazione tossica in cui un gruppo si arroga il diritto di comandare sull'altro", afferma Paul Walter Hauser, candidato per Black Bird

L’annuncio delle nomination per la 75ª edizione degli Emmy Awards ha portato tanto caos quanto gioia e festeggiamenti mercoledì 12 luglio, poiché alcune delle star più premiate della televisione si aspettavano che lo sciopero degli attori (SAG-AFTRA) venisse ufficialmente proclamato un giorno dopo, ponendo fine immediatamente alla campagna per gli Emmy, dato che le regole vietano qualsiasi promozione per le serie televisive prodotte dai membri dell’AMPTP.

Come di consueto nel giorno delle nomination agli Emmy, The Hollywood Reporter ha parlato con molti dei candidati poche ore dopo che hanno appreso la notizia del loro riconoscimento, ma quest’anno l’imminente sciopero degli attori è stato un argomento di conversazione inevitabile.

Sciopero degli attori: cosa accadrà agli Emmy?

Come ha dichiarato a THR Sheryl Lee Ralph, membro del comitato negoziale della SAG impegnata nello sciopero degli attori, che mercoledì ha ottenuto la sua seconda nomination consecutiva agli Emmy per Abbott Elementary, “Non siamo grandi aziende da milioni di dollari. No, siamo persone e vogliamo goderci quello che facciamo e guadagnarci da vivere. È di questo che si tratta”.

Di seguito, le dichiarazioni dei candidati – tra cui Niecy Nash-Betts, Taraji P. Henson, Bill Hader, Paul Walter Hauser, Tyler James Williams, Kathryn Hahn, Diego Luna, Padma Lakshmi e altri – sullo sciopero degli attori e questo momento storico per Hollywood.

Le dichiarazioni sullo sciopero degli attori

Anthony Carrigan (attore non protagonista in una serie comica, Barry)

“È ovvio che questo è un periodo molto caotico, e siamo alla vigilia di un periodo potenzialmente ancora più caotico. Ma spero davvero che gli attori e gli sceneggiatori siano in grado di raggiungere accordi che li facciano sentire protetti, compensati e valorizzati come esseri umani, esseri umani veri in carne ed ossa che creano quest’arte. Perché non c’è niente come l’autenticità”.

Phil Dunster (attore non protagonista in una serie comica, Ted Lasso)

“È difficile, vero? Le decisioni che vengono prese non sono davvero nelle nostre mani, ma sono sempre stato un sostenitore dei nostri sindacati e del diritto di sciopero. Sostengo la SAG in queste trattative in corso per trovare un accordo che non solo sia giusto per gli attori, ma che sia anche equo”.

Dominique Fishback (attrice protagonista di una serie limitata, Sciame)

“Penso che tutti gli artisti meritino di essere equamente compensati e rispettati per il duro lavoro che svolgono. Andiamo a realizzare progetti e lasciamo la nostra famiglia e i nostri amici, a volte per mesi interi. Si passano ore sul set e questo influisce sulla vita privata. Non lo cambierei per niente al mondo; amo quello che faccio e ci sono altri modi per far sentire gli artisti rispettati e apprezzati. Non cerco di controllare cose che non posso controllare. Oggi si tratta solo di festeggiare e di vivere momento per momento, e qualsiasi cosa accada con lo sciopero accadrà, e qualsiasi cosa sia destinata a succedere, succederà.”

Bill Hader (attore protagonista di una serie comica, sceneggiatore di una serie comica e regista di una serie comica, Barry)

“Spero solo che si arrivi a un accordo e che si ottenga un trattamento equo. È uno sciopero molto importante. A volte la gente pensa che si tratti di eccesso di zelo o altro, ma questa è una cosa importante. Sono davvero orgoglioso di tutti coloro che hanno lavorato allo show, soprattutto dei nostri sceneggiatori, e sono molto orgoglioso del fatto che abbiamo realizzato quattro stagioni di show e abbiamo ricevuto la nomination come miglior serie [ogni anno]. Personalmente, è una sensazione davvero fantastica”.

Kathryn Hahn (attrice protagonista di una serie limitata, Le piccole cose della vita)

“Il mio consiglio ai giovani attori è di capire che questo è per il bene del resto della loro carriera. Sappiatelo e fidatevi, è importante. Questo è il momento di scavare in profondità e leggere e ricordare che tutto questo si risolverà quando dovrà essere risolto. È un periodo strano. Il futuro sta accadendo e il cambiamento avviene con il futuro.

Può essere scomodo e, insomma, a volte vorresti che le cose non debbano andare in quel modo… Incrocio le dita e mantengo intatto il mio ottimismo sul fatto che le cose andranno molto meglio per questo settore, per tutti i miei amici in tutte le troupe e gli altri reparti che amo così tanto. Questo riguarda l’intero gruppo, sarà un’occasione per sollevarsi a vicenda. Spero che tutti ottengano ciò che meritano”.

Paul Walter Hauser (attore non protagonista in una serie limitata, Black Bird)

“Penso che le nostre piattaforme streaming e i nostri studios… siano parte di ciò che permette a queste grandi storie di essere raccontate, e apprezzo molto ciò che hanno fatto per noi e continuano a fare. Detto questo, nessuno vuole restare in una relazione tossica in cui un gruppo si arroga il diritto di comandare sull’altro e lentamente ma inesorabilmente ne diminuisce i profitti.

Penso che sia una cosa odiosa e spero che gli studios e gli streamer abbiano il cuore al posto giusto. Abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri e dobbiamo riconoscere che questi creativi si fanno il mazzo e hanno un talento pazzesco, vivono in città costose come Los Angeles e New York e hanno una famiglia. Mi preoccupo per queste persone, e spero che anche gli streamer e gli studios si preoccupino per loro”.

Taraji P. Henson (attrice guest star in una serie comica, Abbott Elementary)

“Sono molto preoccupata per quello che sta succedendo con l’IA. Ho visto un video sui social media in cui è stata usata l’immagine completa di Nicki Minaj. Oh mio Dio, siamo arrivati a questo punto? Voglio dire, se ne sente parlare, se ne legge, ma una volta che lo si vede davvero accadere, è allora che si capisce che abbiamo un problema davvero grosso. Quindi ora sono davvero pronta a combattere. Ma sono nella posizione di poter scioperare.

Quello che mi preoccupa sono gli attori che potrebbero non essere finanziariamente stabili come me. Il mio cuore va agli sceneggiatori, la gente vuole solo lavorare in questa economia. Insomma, la gente vuole solo lavorare. E questo lo odio. È tutta avidità. L’avidità sarà la fine dell’umanità. Non si possono rubare le sembianze degli esseri umani; non si può fare tutto il lavoro che si fa come artista per poi farti generare da un computer. Non è giusto”.

Theo James (attore non protagonista in una serie drammatica, The White Lotus)

“È necessario che ci sia unità e sostegno per gli sceneggiatori. Tutto ciò che facciamo come attori inizia con la parola scritta e se non c’è parità in questo senso, non possiamo fare ciò che facciamo. Dobbiamo sostenere questo principio il più possibile. E poi, per quanto riguarda l’IA – perché è difficile da immaginare ora, ma cambierà molto rapidamente – capisco e sostengo che ci debba essere qualcosa di scritto per gli sceneggiatori che li tuteli. Non dal fatto che scrivano letteralmente le sceneggiature, ma deve esserci un elemento di tutela”.

Padma Lakshmi (conduttrice di reality o competizioni, Top Chef; serie o speciali non fiction con conduttore, Taste the Nation with Padma Lakshmi)

“Penso che molte delle cose [per cui la SAG-AFTRA si batte] siano le stesse per cui ci battiamo noi della Writers Guild. Sono un membro della Writers Guild East; non sento di essere un membro attivo perché non scrivo nulla da tre anni, ma sono un membro, e sono certamente un membro della SAG. Penso che tutti sul set siano importanti per il processo creativo, soprattutto le persone che creano il materiale e quelle che lo interpretano. Mi auguro una risoluzione equa su entrambi i fronti e in tempi brevi. Penso che non succederà presto, ma ci spero”.

Diego Luna (candidato come produttore esecutivo per la migliore serie drammatica, Andor)

“Spero solo che le cose migliorino e si risolvano presto e che ci sia un ambiente sano per tutti, non solo per gli attori, ma per tutti coloro che lavorano in questa industria. Sono preoccupato per quello che succederà, ma sostengo lo sciopero e il sindacato. Penso che sia davvero notevole quello che abbiamo visto con gli sceneggiatori e quello che sta accadendo oggi con la SAG. Viviamo in un mondo polarizzato, dove non sembra esserci alcuna possibilità di accordo.

Mi dà speranza vedere che le persone si uniscono, sapete? Le persone che si uniscono e capiscono la forza dei numeri e lottano come un solo uomo, sono un importante promemoria di ciò che noi, come cittadini di questo mondo, dobbiamo fare: lavorare insieme e trovare soluzioni, perché sono necessarie. Spero davvero che questo porti il meglio a tutti e che presto potremo tornare a lavorare in uno scenario molto più equo e giusto per tutti”.

Niecy Nash-Betts (attrice non protagonista in una serie limitata, Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer)

“Bisogna mangiare l’elefante un boccone alla volta. Oggi festeggiamo, e domani è un altro giorno. Vogliamo assicurarci che tutti lavorino con un contratto che li faccia sentire a proprio agio. Spero solo che tutti i cuori e le menti siano d’accordo e che si arrivi a questo punto il prima possibile”.

Tyler James Williams (miglior attore non protagonista Abbott Elementary)

“Da anni ho amici che sono attori ricorrenti nelle serie e che non possono permettersi di vivere a Los Angeles. Ne parliamo da anni, da quando è nato il modello dello streaming. È ufficialmente quasi impossibile vivere a Los Angeles, dove la maggior parte degli show televisivi viene girata o si deve lavorare per un arco di 10 episodi con un contratto di esclusività e senza diritti residuali. Non è sostenibile. È una cosa assurda vederlo succedere alle persone. So che all’inizio sarà spaventoso; sarà un periodo difficile per molte persone perché, sapete, non stiamo lavorando.

Dobbiamo risolvere questi problemi. Non possiamo continuare a lasciargliela passare e lasciare che siano i singoli attori a negoziare da soli, perché non sempre sono in una posizione di forza per farlo. Come sindacato, dobbiamo proteggerci a vicenda. È una cosa che doveva succedere da tempo, per essere del tutto onesti con voi. Potrebbe ridurre la durata degli episodi della terza stagione di Abbott o di quando torneremo a girare, ma non è questo il punto. Il punto è che [gli attori] dovrebbero essere in grado di vivere e mantenersi, proprio come dovrebbero fare anche gli sceneggiatori”.

Kirsten Chuba, Hilton Dresden, Chris Gardner, Xennia Hamilton, Sydney Odman e Esther Zuckerman hanno contribuito a questo articolo sullo sciopero degli attori.

Traduzione di Nadia Cazzaniga