Nuova Scena, parola a Fabri Fibra, Rose Villain e Geolier: “Le critiche? Speriamo ci siano sempre. Altrimenti non ci sarebbe più motivo di fare rap”

Il talent show si propone di trovare i nuovi protagonisti che animeranno l'hip hop italiano, con un premio in palio di 100.000 euro. Otto episodi in streaming su Netflix dal 19 febbraio in tre tranche. La video-intervista di THR Roma

“Tupac diceva ‘chi va al numero uno è il numero uno’. Bisogna accettarlo nel bene e nel male”, spiega Fabri Fibra, mettendo a tacere le polemiche sterili alle quali da anni è soggetto il rap e chi lo scrive. Lo fa presentando Nuova Scena, il talent show in otto episodi targati Netflix che si propone di dare voce a chi della vocazione dell’hip hop vorrebbe farne un mestiere. Fibra e i colleghi Rose Villain e Geolier approdano per la prima volta in veste di giudici – talent scout, alla ricerca di giovani talenti da far esordire in un genere sempre più affollato di voci nuove e assetate di essere ascoltate.

Il talent racconta le storie di ragazze e ragazzi di periferia, tra trascorsi dolorosi, voglia di riscatto e necessità di esprimersi con il genere musicale più adatto alle loro realtà. “La generalizzazione mi spiazza. Anche alla mia epoca, si è sempre detto che quelli prima erano più bravi di quelli dopo”, continua Fibra. I linguaggi artistici cambiano e non per forza in maniera meno autentica del passato, piuttosto di pari passo con la società.

 

I criteri di selezione

Nelle città di Milano, Roma e Napoli, i concorrenti si dovranno sfidare in prove di freestyle, rap battles, videoclip e featuring con alcuni tra i maggiori nomi del panorama urban italiano, come Noyz Narcos, Guè, Ketama126, Ernia, Madame e Marracash. Tra concetti come flow, street credibility e autenticità, decine di voci esordienti si esprimono in nome del genere dell’immediatezza per eccellenza, seguiti da tre mentori diversi per scenario, esperienza ed età anagrafica, ma a loro modo innovatori del panorama rap nazionale.

Ognuno dei tre si è improvvisato mentore di giovani colleghi in attesa di giudizio. “Se vedo una persona pigra, che arriva impreparata o non ci ha messo il 100% dell’impegno, quello è l’unico deterrente nella mia scelta. Un artista non può essere pigro”, spiega Rose Villain, una delle rapper italiane più ascoltate, concorrente a Sanremo 2024 con la sua Click Boom!.

Il metodo di Fabri Fibra punta invece sulle sensazioni, sulle capacità immediate degli aspiranti rapper. “Mi sono ritrovato a decidere del destino di qualcuno per la prima volta nella mia vita, ma certi artisti non riuscivano neanche ad iniziare la strofa, per la tensione davanti a noi, le telecamere e la troupe, perciò la selezione è stata abbastanza naturale”. Usa un criterio ancora diverso Geolier, reduce dal successo (e dalla polemica) sanremese, e giunto alla sua prima esperienza da giudice, per la quale, a tratti, ammette di non essersi sentito abbastanza pronto. Il suo si basa su una valutazione prettamente emotiva, basata sul primo ascolto. “A volte si vedeva troppo l’influenza da altri artisti. Ma è più una selezione a pelle. Se ti colpiscono, glielo vedi negli occhi”.

Nuova Scena: la rivalsa del rap italiano

“Mi sento di potergli dire di seguire solo ed unicamente il loro istinto e di lavorare come pazzi”, dice Rose Villain, esortando gli aspiranti colleghi ad essere stakanovisti in un ambito spietato come quello dello spettacolo e della musica.

Prendendo spunto dall’estero, dove produzioni simili hanno un enorme seguito, Netflix dà spazio a talenti emergenti con il primo rap game italiano. E Fibra, uno degli iniziatori del fenomeno in Italia, argomenta a tal proposito: “Il rap è piaciuto subito da quando è arrivato, negli anni Novanta. Ma all’epoca c’era il muro delle case discografiche. Con l’arrivo degli smartphone, i ragazzi hanno ribaltato le classifiche in base al loro gusto, ma sarebbe successo anche qualche anno fa se fosse arrivato prima questo cambiamento tecnologico”. Ed è per questo che Nuova Scena è il talent show necessario in un paese che da qualche anno fa del rap e della trap i suoi generi d’elezione, ma è ancora troppo reticente nel dirlo a gran voce.